lunedì 11 febbraio 2013

Versione Dedalo e Icaro - Traduzione Versione di Latino Dedalo e Icaro


Versione Dedalo e Icaro

Versione Dedalo e Icaro - Traduzione Versione di Latino Dedalo e Icaro

Postquam Theseus Minotaurum interfecit, Daedalus Atheniensis a Minoe rege

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Input: Postquam Theseus Minotaurum interfecit, Daedalus Atheniensis a Minoe rege

Testo Versione Dedalo e Icaro

Postquam Theseus Minotaurum interfecit, Daedalus Atheniensis a Minoe rege in labyrintho cum filio icaro coniectus est, quia civi auxilium non negaverat. Sic artifex operis sui muris a patria arcebatur neque insulam Cretam longumque exilium usquam tolerabat : "Tenet Minos terras, -inquit- tenet etiam pelagus altum. At coelum liberum patet: nos per coelum e carcere effugiemus". Dixit et novae arti se dedit: postquam pennas in ordine posuit, tum medias (pennas) lino, imas ceris alligat atque parvo curvamine flectit. Filium deinde monuit: “Medio caelo curre, Icare, quia pennae infra maris unda gravari, supra solis igni arduri possunt; dum filio praecepta tradit umerisque alas accomodat, lacrimis maduere senis genae, tremuere patris manus. Dedit oscula nato et uterque pennis volavit in altum. Et iam laeva parte Samos insula erat, sacra Iunoni, dextra Lebinthos (Lebinto), cum puer ducem deseruit caelique cupidine nimis altum egit iter: rapidus sol odoratas ceras, pennarum vincula, mollivit: ergo, ut primum tabuerunt cerae, puer in mare praecipitavit.

Traduzione Versione Dedalo e Icaro


Dopo che Teseo uccise il minotauro, Dedalo l'ateniese dal re Minosse fu imprigionato con il figlio Icaro nel labirinto, poichè non aveva negato aiuto al cittadino. Così l'artefice della sua opera era tenuto lontano dalla patria e non tollerava l'isola di Creta e il lungo esilio: Minosse domina in terra, disse, tiene anche il profondo mare. Ma il cielo è libero: noi fuggiremo dalla prigione attraverso il cielo. Disse e si dedicò ad una nuova arte: dopo che pose le penne in ordine, allora lega le penne centrali con il lino e le corsparge di cera e le flette con delle piccole pieghe. Ammonì quindi il figlio: corri in mezzo al cielo, o Icaro, poichè le penne possono essere gravate dalle onde del mare, e sciogliersi per il calore del sole; mentre da i precetti al figlio mette le ali sulle spalle, iniziò a piangere e le mani del padre a tremare.Diede un bacio al figlio e entrambi volavano con le ali in alto. E già era alta l'isola di Samo, sacra a Giunone, a destra di Lebinto, quando il figlio trascurò il precetto e iniziò per desiderio un viaggio troppo alto: il sole rapidamente ammollì la cera e i legami delle penne, dunque, appena la cera si sciolse, il fanciullo precipitò in mare.


Un po' di Storia.. Dedalo e Icaro


Dedalo, era nato ad Atene ed era pronipote di Eretteo, re della città. Si dedicò alla scultura e all'architettura, era abilissimo in ciò che faceva; si narra che le sue statue sembravano vive a tal punto da raccontare che esse aprivano gli occhi e si muovevano. A Dedalo sono attribuite le invenzioni dell'ascia, la sega, il trapano, il passo della vite, l'archipenzolo. E' stato maestro di suo nipote Talo, figlio di una sua sorella, che uccise per gelosia quando Talo superò il maestro nella sua arte. L'Areopago, il tribunale, lo condannò all'esilio perpetuo; Dedalo si rufugiò a Creta dove fu accolto benevolmente dal re Minosse che gli commissionò il Labirinto per rinchiudere il Minotauro. A Dedalo, si rivolse Arianna, la figlia di Minosse, per sapere come aiutare Teseo a uccidere il Minotauro e uscire dal Labirinto, e come sappiamo il consiglio del filo riuscì a far trinofare Teseo nell'impresa. Quando Minosse venne a sapere che ad aiutare sua figlia e Teseo fu Dedalo, e non potendo prendersela con la figlia fuggita insieme all'eroe, pensò di punire Dedalo, rinchiudendolo insieme al figlio, Icaro, nel Labirinto, che egli stesso aveva progettato. L'unico modo per uscire dal Labirinto era evadere volando; ingegnoso come era, Dedalo costruì due paia di ali, uno per sè e l'altro per il figlio. Si raccomandò con Icaro di restargli sempre dietro durante il volo, di non strafare e soprattutto di stare attento a non avvicinarsi troppo ai raggi del sole perchè, le ali, attaccate alle spalle con della cera, potevano staccarsi in quanto il calore avrebbe sciolto la cera. Come non detto, Icaro durante il volo, provando piacere si allontanò dal padre e raggiunse i raggi del sole che sciolsero la cera e lo fecero precipitare nel mare, dove morì. Dedalo triste e desolato, atterrò in Campania a Cuma, dove costruì un tempio al dio Apollo, consegnando le ali che aveva inventato per evadere dal Labirinto di Creta.

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